martedì 15 maggio 2012
mercoledì 15 febbraio 2012
Crescendo sono tornato piccolo e spericolato
(wonderful photo by Claudio Angelini)
Lo dice Angelo ma lo pensano tutti i grandi che come piccoli spericolati hanno corso il Love Cross,
(wonderful photo by Claudio Angelini)
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venerdì 20 gennaio 2012
Il bello del ciclocross
di Marco Pastonesi
E’ lo sport in cui il secondo dell’elite uomini – Marco Aurelio Fontana – sul traguardo applaude chi gli ha appena negato il terzo titolo italiano consecutivo.
E’ lo sport in cui più sei sporco fuori, più sei pulito dentro.
E’ lo sport in cui l’ultimo dell’elite uomini – Cipriano Gottardi – arriva a due giri dal primo, eppure fa parte di un gruppo sportivo battezzato "Forti e Veloci", la verità è che sta per compiere 61 anni, e negli anni Settanta, quando la stragrande maggioranza dei 600 ciclocrossisti ai campionati italiani non era ancora nata, lui duellava con Francesco Moser.
E’ lo sport in cui chi cade, risorge.
E’ lo sport in cui la prima della master donne – Paola Maniago – faceva la navigatrice nelle corse di rally, finché ha scoperto che sono molto più valorose le due ruote a motore umano che non le quattro a motore a scoppio.
E’ lo sport in cui alle mamme e ai papà sono dedicate squadre (Mamma e papà Fanini) e corse (Mamma e papà Guerciotti), le mamme (quella di Vania Rossi) tengono tute e borracce, i papà (quello di Marco Aurelio Fontana) vengono invocati per una foto sul palco.
E’ lo sport in cui la prima delle donne – Eva Lechner – è una farfalla sulla bici da strada e da ciclocross, sulla mountain bike, sugli sci di fondo, anche sui cavalli e, frenata solo dai limiti di velocità, pure in macchina.
E’ lo sport in cui anche i privilegiati – Vania Rossi, che fa parte dell’Esercito – si arrangiano da soli, caricano tutto in macchina e vanno e vengono alle corse.
E' lo sport in cui anche certi professionisti – Andrea e Simone Masciarelli – lasciano sulla strada i loro privilegi e ne cercano altri sui prati. E in cui certi dilettanti – Fabio Aru – già promessi professionisti, cercano sui prati la forza di volontà e di naturalezza e di semplicità che magari gli serviranno nella vita.
E’ lo sport in cui – Francesca Cucciniello – si vuole, si può, o forse si deve lavorare la mattina (parrucchiera a Paderno Dugnano) e poi allenarsi il pomeriggio.
E’ lo sport in cui se non è fango allora è ghiaccio, se non è ghiaia allora è sabbia, se non è Fiandre allora è Sud Tirolo o Ciociaria, se non è Koksijde allora è Cisterna o Bisceglie.
E’ lo sport in cui chi fora una ruota o spacca il cambio o spezza la catena, si carica la bici in spalla e corre fino ai box, è successo anche al più famoso di tutti, Enrico Franzoi, che sfonda una ruota, si carica la bici in spalla come se fosse una croce, arriva ai box a piedi, poi ricomincia a pedalare e risale fino al quinto posto.
E’ lo sport a cui, il Natale di 18 anni fa, è stata regalata una campionessa come Julia Innerhofer.
Una giornata nel ciclocross riconcilia con la vita, e un po’ anche con lo sport.
E’ lo sport in cui il secondo dell’elite uomini – Marco Aurelio Fontana – sul traguardo applaude chi gli ha appena negato il terzo titolo italiano consecutivo.
E’ lo sport in cui più sei sporco fuori, più sei pulito dentro.
E’ lo sport in cui l’ultimo dell’elite uomini – Cipriano Gottardi – arriva a due giri dal primo, eppure fa parte di un gruppo sportivo battezzato "Forti e Veloci", la verità è che sta per compiere 61 anni, e negli anni Settanta, quando la stragrande maggioranza dei 600 ciclocrossisti ai campionati italiani non era ancora nata, lui duellava con Francesco Moser.
E’ lo sport in cui chi cade, risorge.
E’ lo sport in cui la prima della master donne – Paola Maniago – faceva la navigatrice nelle corse di rally, finché ha scoperto che sono molto più valorose le due ruote a motore umano che non le quattro a motore a scoppio.
E’ lo sport in cui alle mamme e ai papà sono dedicate squadre (Mamma e papà Fanini) e corse (Mamma e papà Guerciotti), le mamme (quella di Vania Rossi) tengono tute e borracce, i papà (quello di Marco Aurelio Fontana) vengono invocati per una foto sul palco.
E’ lo sport in cui la prima delle donne – Eva Lechner – è una farfalla sulla bici da strada e da ciclocross, sulla mountain bike, sugli sci di fondo, anche sui cavalli e, frenata solo dai limiti di velocità, pure in macchina.
E’ lo sport in cui anche i privilegiati – Vania Rossi, che fa parte dell’Esercito – si arrangiano da soli, caricano tutto in macchina e vanno e vengono alle corse.
E' lo sport in cui anche certi professionisti – Andrea e Simone Masciarelli – lasciano sulla strada i loro privilegi e ne cercano altri sui prati. E in cui certi dilettanti – Fabio Aru – già promessi professionisti, cercano sui prati la forza di volontà e di naturalezza e di semplicità che magari gli serviranno nella vita.
E’ lo sport in cui – Francesca Cucciniello – si vuole, si può, o forse si deve lavorare la mattina (parrucchiera a Paderno Dugnano) e poi allenarsi il pomeriggio.
E’ lo sport in cui se non è fango allora è ghiaccio, se non è ghiaia allora è sabbia, se non è Fiandre allora è Sud Tirolo o Ciociaria, se non è Koksijde allora è Cisterna o Bisceglie.
E’ lo sport in cui chi fora una ruota o spacca il cambio o spezza la catena, si carica la bici in spalla e corre fino ai box, è successo anche al più famoso di tutti, Enrico Franzoi, che sfonda una ruota, si carica la bici in spalla come se fosse una croce, arriva ai box a piedi, poi ricomincia a pedalare e risale fino al quinto posto.
E’ lo sport a cui, il Natale di 18 anni fa, è stata regalata una campionessa come Julia Innerhofer.
Una giornata nel ciclocross riconcilia con la vita, e un po’ anche con lo sport.
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martedì 17 gennaio 2012
Arroganti conigli
Forti, arroganti e spietati quando hanno il potere ma nel momento stesso in cui lo perdono diventano fragili, ammalati e codardi.
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martedì 1 novembre 2011
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