sabato 8 gennaio 2011

Le 7 vite di miss Shasta


Ricordo di averla attesa per l'intero pomeriggio, nella bottega di Franco Vianelli in via Mandolossa.

Franco era stato campione olimpico dilettanti nel 1968 e il suo negozietto, quella primavera del 1990 era un via vai continuo di ciclisti della zona.

Avevo aspettato con ansia il pomeriggio di quel sabato e Franco, dopo avermi squadrato dall'alto in basso, aveva preso una scatola di cartone dicendomi :"Questa è la tua".

Ricordo ancora l'euforia e la smania di caricarla in fretta sulla Ritmo di mio papà per potermela portare a casa.

Così come ricordo le gare di quegli anni a cavallo della Mt.Shasta Backwoods bianca : mentre sospasso Maurino in discesa a Provezze, o mentre corriamo come pazzi, io e Luigi verso Clusone durante la Cavalcata, o ancora nel fango di Carobbio mentre inseguo Marco.

Ricordo i giorni passati pedalando su e giù per le colline umbre con Franco e le corse a Pisogne, col cuore in gola più per l'emozione che per lo sforzo, a trovare quella Carla che poi sarà mia moglie.

Poi la voglia di alluminio, di rigidità e performance che il mio fisico poteva domare e miss Shasta passa nelle mani del mio amico Angelo.

E' per Rockville 2011 che miss Shasta torna nella mia vita.

Scherzando dico ad Angelo :"Dai vieni anche tu, recuperi una vecchia mtb, te la sistemo e ci andiamo insieme".

Detto fatto.

Un sabato, ancora un sabato, viene a casa mia e scarica, stavolta da un Touran, miss Shasta.

Elegante, bella, forse ancora più bella per gli anni passati.

La sistemo con la stessa cura e attenzione che Vianelli, vent'anni prima, le aveva dedicato togliendola da quel cartone : adesso è pronta.

Goditela Angelo.

1 commento:

  1. Bello questo amarcord, complimenti !
    Dai nomi citati (Ritmo compresa) e dalle località riconosco riflessa anche una parte della mia giovinezza....

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